DA VIZI A VIRTU’ riflessione di ANNA MARIA COSTANZO
Rileggendo il volume “Civiltà di pace” e soffermandomi sul contenuto della newsletter “Riscoprire la fede” di ieri 11/04, ho subito ripensato alla “grazia” intesa come valore spirituale ritrovato con la Resurrezione di Cristo, dopo il peccato originale, capace – con l’impegno dell’uomo ad essere un vero cristiano – di trasformare all’interno di ciascuna coscienza gli elementi negativi in forze positive, i vizi in virtù.
Per operare tale trasfigurazione occorre innanzi tutto una disciplina che trova le radici, prima che altrove (società, scuola, etc.), nella famiglia che rappresenta il nucleo primordiale ove nascono e si sviluppano le prime relazioni sociali e ove i genitori insegnano ai bambini fin dalla più tenera età le regole fondamentali della convivenza e dei rapporti con gli altri.
Non siamo arretrati se denunciamo ancora una volta in quale profonda crisi da tempo la famiglia si trovi e quali/quante difficoltà incontri ad affrontare i problemi quotidiani nell’educazione dei figli, nella cura dei propri anziani, nei rapporti di lavoro, nel far quadrare il bilancio delle entrate economiche e delle spese in un periodo di forte congiuntura.
Così come non dobbiamo considerarci superati se mettiamo il dito sulla piaga dell’immoralità/amoralità imperanti a ogni livello del vivere civile, risultato inevitabile dell’affermazione dell’egoismo, dell’ambizione sfrenata, della indifferenza, dell’apatia di troppi in contrasto alla sofferenza fisica e morale di tante persone, alla buona volontà e sensibilità di chi si adopera in favore dei più deboli (per fortuna una preziosa realtà e una risorsa indispensabile!).
E dunque, unicamente riacquistando la “grazia”, cui ho fatto cenno all’inizio, non solo per l’intervento misericordioso divino ma attraverso la seria e costante pratica dell’imparare ad essere prima di tutto esigenti con se stessi, ad affinare la nostra originaria capacità di percepire il “buono” custodito dentro di noi, possiamo iniziare un percorso che conduca ad una meta di civilizzazione ove i vizi possano tramutarsi in virtù donando a ciascun uomo un nuovo equilibrio, un armonioso contatto con gli altri essere umani e con la natura, una sorprendente scoperta di “pace”.
Allora, riprendendo un passaggio del libro che amo ricordare, in virtù di tale trasformazione, la superbia torna ad essere onorabilità, l’avarizia cede il posto alla sobrietà, la lussuria all’amore fisico non disgiunto dal sentimento e dal rispetto, l’ira all’indignazione che rivendica la giustizia, la gola all’affinamento del gusto in un rapporto di convivialità, l’invidia alla sana competizione, l’accidia alla dignità del lavoro.
Questa semplice riflessione, scaturita spontaneamente in me dopo la lettura della newslwetter, non ha alcuna pretesa ma semmai intende manifestare il piacere di aver “virtualmente” dialogato con tutti voi che fate parte, come chi scrive, della grande famiglia di Assisi Pax International e per chi vorrà leggerla sul nostro sito; sia inoltre portatrice di un sincero ringraziamento a Padre GianMaria che me ne ha offerto l’opportunità con il suo pensiero sempre stimolante e profondo e la sua premurosa attenzione.
E che Dio vi benedica
Anna Maria Costanzo
Referente per Provincia di Imperia e Regione Liguria
Responsabile Capo Ufficio Stampa della Presidenza