Solennità del Perdono di Assisi: 1 e 2 agosto 2015
Newletter 2 agosto 2015
“OH MADONNA, MO’ SE NE JEME”
Carissimi/e, ricordo solo qualche parola del canto di addio con cui i pellegrini d’Abruzzo salutavano la Madonna degli Angeli, camminando all’indietro per non voltare le spalle alla cappella della Porziuncola dove erano stati a pregare e lucrare la famosa Indulgenza detta anche “Perdono di Assisi”. In quella piccola antica chiesetta (ora raccolta all’interno della grandiosa Basilica della Porziuncola), san Francesco, durante una visione, aveva chiesto ed ottenuto il “Perdono” per quanti, pentiti dei propri peccati, fossero venuti a chiedere misericordia a Dio per intercessione di Maria. L’Indulgenza era stata approvata dal papa di allora, Onorio III cui san Francesco si era rivolto per una conferma ecclesiale. Da allora iniziarono pellegrinaggi dall’Italia e dall’Europa verso Assisi. Molti sono sempre stati i pellegrini dal vicino Abruzzo che raggiungevano Assisi a gruppi con un lungo cammino per le strade assolate di luglio ed agosto. Il tempo della Indulgenza fissato da papa Onorio III correva ogni anno dal mezzogiorno del 1 agosto a tutto il giorno successivo. Nel mio ricordo personale i pellegrini abruzzesi erano tradizionali. Il loro canto d’addio era una nenia struggente propria della gente di campagna e prometteva alla Madonna di tornare l’anno successivo se ancora in vita e si concludeva con l’auspicio: “Madonna, arrivederci e se non ci rivedremo qua, ci rivedremo nell’eternità”. La parola “eternità” che sa di filosofia e di teologia, sembrava strana in quel contesto semplice. Ma, a ripensarci oggi, offriva il senso di una immersione nel mondo dello spirito come forse noi, abituati alla festa vissuta nelle spiagge e non nelle montagne, non riusciamo a capire. Ora il canto è diverso, è vero. Sa di chitarra e di fretta, ma la gente che vedo qui in Assisi alla Porziuncola di san Francesco, è tanta ed è paziente nel desiderio di una spiritualità che la prassi del nostro mondo vuole cancellare. E’ un risveglio? Non so. Una nostalgia? Non so. Ma a vedere la gente far coda con calma davanti ai tanti confessionali, diversamente dalle code alle fermate dei tram cittadini, si avverte come un senso di nostalgia per un bene perduto, ma non dimenticato. E’ un richiamo alla spiritualità per sgravarsi delle mille tragedie psicologiche, sociali ed economiche di cui il nostro mondo è pieno? Penso che la riscoperta della spiritualità sarebbe soluzione a tanti mali accesi dagli egoismi sfrenati e dalle ruberie incessanti. Parliamone nel nostro piccolo o grande mondo. La gente ne ha bisogno. Come vorrei che il sentimento della ricerca del mondo spirituale fosse una costante degli associati ad Assisi Pax e di tutto il nostro popolo. E mi risuona nell’anima un po’ di canto: “Oh Madonna mo’ se ne jeme” (O Madonna adesso ce ne andiamo), ma non per sempre. Non dimenticheremo il tuo messaggio che porta a Cristo e a Dio nostro Padre.
fr. GianMaria Polidoro ofm