Sintesi del messaggio del Papa per la giornata mondiale per la pace 2015 (in forma di preghiera)
Perché siano riconosciute e rispettate la dignità, libertà e autonomia dell’uomo e, alla luce della Parola di Dio, possiamo considerare tutti gli uomini “non più schiavi, ma fratelli”, preghiamo
Perché la diversità di origine e stato sociale non sminuisca la dignità di ciascuno né escluda alcuno dall’appartenenza al popolo di Dio, e la comunità cristiana sia quindi il luogo della comunione vissuta nell’amore tra i fratelli, preghiamo
Perché il diritto di ogni persona, lavoratori e lavoratrici, anche minori, asserviti nei diversi settori, a livello formale e informale, molti migranti, persone costrette a prostituirsi, le schiave e gli schiavi sessuali, le donne forzate a sposarsi, quelle vendute in vista del matrimonio, quanti sono fatti oggetto di traffico per l’espianto di organi, per essere arruolati come soldati, per l’accattonaggio, per attività illegali come la produzione o vendita di stupefacenti, o per forme mascherate di adozione internazionale, tutti coloro che vengono rapiti e tenuti in cattività da gruppi terroristici perché il diritto di ogni persona a non essere tenuta in stato di schiavitù sia riconosciuto nel diritto internazionale come norma inderogabile, preghiamo
Perché la povertà, il sottosviluppo e l’esclusione, il mancato accesso all’educazione o le scarse, se non inesistenti, opportunità di lavoro, i conflitti armati, le violenze, la criminalità e il terrorismo non spingano le persone a cercare un’alternativa a tali condizioni terribili anche a rischio della propria dignità, preghiamo
Perché il fenomeno della tratta delle persone, del traffico illegale dei migranti e di altri volti conosciuti e sconosciuti della schiavitù, non abbia luogo nell’indifferenza generale, preghiamo
Perché si ponga un termine alla piaga dello sfruttamento della persona umana per mezzo di un triplice impegno a livello istituzionale di prevenzione, di protezione delle vittime e di azione giudiziaria nei confronti dei responsabili, preghiamo
Perché gli Stati vigilino affinché le proprie legislazioni sulle migrazioni, sul lavoro, sulle adozioni, sulla delocalizzazione delle imprese e sulla commercializzazione di prodotti realizzati mediante lo sfruttamento del lavoro siano realmente rispettose della dignità della persona, preghiamo
Perché leggi giuste, incentrate sulla persona umana, difendano i suoi diritti fondamentali e li ripristinino se violati, riabilitando chi è vittima e assicurandone l’incolumità, preghiamo
Perché le organizzazioni intergovernative attuino iniziative coordinate per combattere le reti transnazionali del crimine organizzato che gestiscono la tratta delle persone umane ed il traffico illegale dei migranti, preghiamo
Perché le imprese garantiscano ai loro impiegati condizioni di lavoro dignitose e stipendi adeguati, e anche vigilino affinché forme di asservimento o traffico di persone umane non abbiano luogo nelle catene di distribuzione, preghiamo
Perché anche il consumatore abbia la consapevolezza che «acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico» e le organizzazioni della società civile sensibilizzino e stimolino le coscienze sui passi necessari a contrastare e sradicare la cultura dell’asservimento, preghiamo
Perché la Chiesa mostri a tutti il cammino verso la conversione, che induca a cambiare lo sguardo verso il prossimo, a riconoscere nell’altro, chiunque sia, un fratello e una sorella in umanità, a riconoscerne la dignità intrinseca nella verità e nella libertà, preghiamo
Perché la storia di Giuseppina Bakhita sia anche oggi testimone esemplare di speranza per le numerose vittime della schiavitù e sostenga gli sforzi di tutti coloro che si dedicano alla lotta contro questa «piaga nel corpo dell’umanità contemporanea, una piaga nella carne di Cristo», preghiamo
Perché ciascuno, nel proprio ruolo e nelle proprie responsabilità particolari, operi gesti di fraternità nei confronti di coloro che sono tenuti in stato di asservimento.
Perché ci sentiamo interpellati quando incontriamo persone che potrebbero essere vittime del traffico di esseri umani, o quando dobbiamo scegliere se acquistare prodotti che potrebbero ragionevolmente essere stati realizzati attraverso lo sfruttamento di altre persone, preghiamo
Perché scegliamo di impegnarci nelle associazioni o di compiere piccoli gesti quotidiani come rivolgere una parola, un sorriso, che possono dare speranza, aprire strade, cambiare la vita ad una persona che vive nell’invisibilità, e anche cambiare la nostra vita, preghiamo
Perché ricordiamo che Dio chiederà a ciascuno di noi: “Che cosa hai fatto del tuo fratello?”, preghiamo
Perché la globalizzazione dell’indifferenza chieda a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità, che possa ridare speranza e far riprendere con coraggio il cammino, preghiamo
Qui il messaggio integrale:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/peace/documents/papa-francesco_20141208_messaggio-xlviii-
giornata-mondiale-pace-2015.html
(da Maria Rosina Girotti)