Dalle radici delle guerre le ragioni della Pace
Come mai, in un mondo nel quale tutti sembrano auspicare la pace, divampano ancora innumerevoli focolai di guerra, che continuano a mietere tante vittime, anche innocenti, ed a causare lutti, distruzioni e povertà?
È l’interrogativo che ha ispirato il lavoro di ricerca di Antonio Froncillo e Gerardo Navazio su “Dalle radici delle guerre le ragioni della Pace”.
Antonio Froncillo, avvocato, giornalista, funzionario della sanità pubblica, già autore di numerosi saggi che hanno raccolto anche autorevoli consensi di capi di Stato e di governo, fin da giovanissimo si è sentito impegnato a condannare l’irrazionalità e la bestialità della guerra.
Molti ricorderanno che, già all’età di dieci anni, in occasione del primo vertice ginevrino tra l’allora presidente degli Stati Uniti d’America Ronald Reagan ed il leader sovietico Mikhail Gorbachev, si fece autore ed interprete di quel suggestivo “disco per la pace”, che, come scrisse un noto quotidiano “fece il giro del mondo”, commuovendo i reggitori delle sorti del pianeta.
Gerardo Navazio, libero professionista con pluriennale esperienza come Amministratore patrimoniale immobiliare, nonché Amministratore dell’Opera Pia Tellini e dell’Ente Regina Margherita di Asti, è presidente della benemerita “Assisi Pax International”, che, ispirata alla metodologia di San Francesco, tanto efficacemente opera per il dialogo interreligioso e fra le nazioni.
Il lavoro da essi prodotto a quattro mani ripercorre millenni di storia, esaminando minuziosamente le cause e le disastrose conseguenze delle guerre, che hanno segnato dolorosamente il cammino dell’uomo verso la consapevolezza, ancora non penetrata nella mente di tutti, dell’inciviltà delle stesse.
Ha ragione P. Luigi Sabbarese, Decano della Pontificia Università Urbaniana di Roma e procuratore generale dei Missionari di San Carlo – Scalabriniani, nell’affermare, nella presentazione del volume, che <<fino a quando la guerra verrà considerata una follia perché genera altre guerre, fino a quando si parlerà di guerre giuste, fino a quando i promotori di conflitti non saranno messi al bando come criminali di guerra, fino a quando l’uccisione anche di un solo uomo non sarà valutata come crimine contro l’intera umanità, continueranno a prevalere le ragioni della guerra. Ma la guerra non ha ragioni, la guerra non ha mai ragione! >>.
Il libro di Froncillo e Navazio, che in copertina si pregia di una stupenda immagine, opera del noto artista Prof. Vincenzo Nitti, spiega bene questa verità alla luce della storia, che viene minuziosamente scandagliata nei suoi passaggi cronologici, fin dalle origini dell’umanità, per trarne un utile insegnamento di vita e di civile progresso.
Ne risulta – come osserva nella introduzione al volume il dott. Antonio Pianelli, presidente dell’Osservatorio Internazionale dei Diritti Civili – <<una profonda analisi di matrice storica, sociologica e psicologica sulle cause delle guerre, sia di matrice interumana o interstatale …>>, cause che affondano le radici nei sentimenti più deteriori dell’animo umano, <<quali l’invidia, la gelosia, la brama di potere>>, il desiderio di dominio sul proprio simile, <<l’assolutismo, sia esso di natura monarchica, sia delle idee>>, ovvero quest’ultimo, la supponenza di ritenersi detentori di una verità assoluta e del diritto di imporla agli altri anche con la violenza.
L’indagine spazia, inoltre, nella critica ad una società prepotente, sciupona ed egoista, che determina larghi strati di bisogno, di povertà e di sottosviluppo, quando, invece, dovrebbe essere votata ai tanto predicati, ma poco praticati, valori etici di uguaglianza e dignità umana.
Al contrario, nel corso dei secoli si sono inventati persino la favola perversa dell’inferiorità di alcune razze, per giustificare la barbara deportazione di centinaia di migliaia di uomini di colore per ridurli in schiavitù ed adibirli a lavori forzati nelle sterminate favelas delle Americhe o la sottomissione ad un immorale dominio coloniale di sfruttamento.
Allora, come rileva ancora il dott. Pianelli, <<il testo “Dalle radici delle guerre le ragioni della Pace” individua nel ruolo della giustizia l’elemento cruciale, nonché presupposto indefettibile del mantenimento della pace … Giustizia che, oltre a cristallizzarsi in capacità giuridica attiva e passiva degli individui e degli Stati, deve concretizzarsi in una tutela sostanziale della dignità umana>> nel verso di <<quel concetto di humanitas ormai perduto>>.
In conclusione, un libro da leggere, in quanto invita a ragionare e riflettere e con un ulteriore pregio assai significativo: non persegue alcun fine di lucro.
L’intero ricavato delle vendite sarà destinato, infatti, alle iniziative di solidarietà di “Assisi Pax International”, che quest’anno festeggia il ventennale della sua fondazione.