TEMPO DI AVVENTO

Carissimi/e, inizia l’attesa del Natale che in questo anno, nel segreto di ogni cuore, parla di speranza, di respiro, di aria fresca finalmente da gustare. E’ la speranza che il covid si accinga a far la valigia? Ce lo auguriamo e lo sogniamo. Ed allora il sole ci appare più splendido ed il cielo più azzurro e la pace più vicina. Prepariamoci al canto di Natale: “Tu scendi dalle stelle…”; “Astro del ciel …” “Stille nacht…”. Anche io sto sognando ed a ciascuno di voi auguro il mio stesso sogno. Che Cristo Signore torni tra noi ad annunciare e portare fraternità e pace. Ricordate lo scorso anno? Abbiamo sognato il napoletano “caffè sospeso” e dopo poco in Venezuela apparve il “piatto sospeso” che voleva dire togliere la fame dalla tavola. In questo anno vi prego di sognare con me “l’abbraccio di pace” da tradurre secondo le esigenze del covid in “sorriso di pace” da offrire ad ogni persona che incontriamo. Prendiamo l’idea dall’antica (di 400 anni) tradizione di una città abruzzese (Lanciano) indicata come “la squilla”. Questa la tradizione: la sera del 23 dicembre (di ogni 23 dicembre) alle ore 18,00 la campana cittadina suona. Ed a quel suono la gente scende in strada per far pace (o mantenere la pace) con ogni persona che si trovi a passare. Ripetiamolo, questo anno in ogni nostra città, senza darci la mano, ma scambiandoci un sorriso: sorriso di amicizia, sorriso di fiducia, sorriso di accoglienza. Sarà aria fresca per i nostri polmoni; aria da voler respirare ogni anno per desiderio di cambiare il nostro stile di vita che non conosca cattiveria né contrasto, ma amore ed aiuto fraterno.

GianMaria Polidoro ofm – ASSISI PAX INTERNATIONAL