UN RICORDO PER IL FUTURO
Carissimi/e, sempre più il Signore mi fa capire l’importanza della fiducia nella Provvidenza di Dio e nei sogni umani che la seguono. E ne spiego il perché. In questi ultimi giorni ho seguito curiosità e speranza, le varie voci sulla necessità di portare avanti discorsi di pace fra le nazioni. E ieri ed oggi notizie e commenti sull’incontro del Presidente USA Biden e della Russia Putin. Incontro che ha riacceso speranze di tranquilli rapporti tra le Nazioni. La notizia mi ha portato il ricordo di una delle avventure più belle vissute da me sul tema pace negli anni trascorsi. In particolare su quanto accadde ad un piccolo gruppo del Centro Pace di Assisi che covava la pazza idea di andare in America ed Unione Sovietica a portare un sogno di pace: convincere i due potenti massimi dell’epoca di USA e URSS a sognare pace con noi. Eravamo: Gianfranco Costa, Presidente e Sindaco di Assisi; Luigi Panelli, fr. Michele Giura ofmconv., ed io fr. GianMaria Polidoro, ofm. Negli USA incontrammo Autorità come Perez de Quellar ONU etc. i Sindaci di Los Angeles e San Francisco e tanti altri. Avevamo un biglietto aereo di seconda classe (andata e ritorno) per una settimana di permanenza, ma viaggiammo in prima classe. Come raggiungere il Presidente? Ogni richiesta di appoggio finiva col consiglio di goderci l’America. Il Nunzio Apostolico, con un sorriso ci informò che in genere un capo di Stato straniero impiegava almeno sei mesi di trattative prima di poter incontrare il Presidente Reagan. “E voi avete l’aereo di ritorno fra due giorni e chiedete di incontrare il Presidente che, per giunta, adesso non è a Washington, ma in Ohaio”. Noi però eravamo testardi e per questo facemmo il ricorso giusto: andammo al Santuario Nazionale dell’Immacolata. Cosa sia accaduto Dio lo sa, io no. Comunque, dopo la Santa Messa telefonai al convento che ci ospitava. Questa la notizia: “Padre GianMaria ci è stato comunicato che domattina il Presidente vi riceverà”. Mi venne il sospetto che il mio inglese fosse arrugginito. Ma era la verità. E il giorno dopo fummo allo studio ovale con un Presidente quasi affascinato dall’incontro. Gli portavo una pagnotta di pane fatta dalle Monache di santa Chiara, da condividere col presidente della Unione Sovietica. Poco tempo dopo fummo a Mosca dal Vice Presidente Kuznestof (che fungeva da Presidente per la morte di Andropov). E non finisce qui. Con l’avvento di Gorbaciof avemmo l’onore di ricevere, tramite il Presidente del Consiglio italiano B. Craxi, la richiesta di maggiori dettagli sul nostro messaggio di pace e relativi suggerimenti. Preparai il testo e, alla presenza del Ministro nostro degli Esteri di allora Scalfaro, lo consegnammo all’Ambasciatore in Italia, Lunkov in una cerimonia presso la Basilica di san Francesco. Poi fummo a Ginevra a godere dall’esterno l’incontro tra i Presidenti. Immaginate la mia gioia nel sapere di quel che da poco è accaduto di nuovo a Ginevra.
Il Signore ci benedica. Con affetto: fr. GianMaria Polidoro ofm.