CONCRETI

Carissimi/e, oggi nella Chiesa è festa. Festa degli Angeli Michael, Gabriel e Raphael che ci ricordano la concretezza della Fede e l’ancoraggio della Spiritualità. La spiritualità che sembra a molti tanto difficile da comprendere ed accettare. Per questo vi prego, carissimi/e, di leggere fino in fondo la presente Newsletter e meditarla e farla conoscere. Inizio col riportarvi l’autorevolezza di Papa Benedetto XVI che io stesso ho ascoltato qui alla Porziuncola. Egli, commemorando la Giornata della Pace indetta da Papa Giovanni Paolo II, affermò: tre anni dopo la “Giornata della Pace”, cadde il muro di Berlino. E aggiunse: se ci chiediamo il perché, oltre le possibili ragioni politiche ed economiche, il muro cadde perché non c’era più una “spiritualità” che lo sorreggesse (cioè un ideale). Ed ora facciamo un salto per comprendere cosa sia la spiritualità cristiana, nostra. E mi spiego. La spiritualità di cui tanto ho parlato sempre con voi è quella forza per cui le realtà buone si reggono in piedi e che regge le civiltà. Se ricordate, i grandi pensatori della Europa Unita chiedevano che essa si reggesse sulle basi “giudaiche/cristiane” per farne una grande civiltà. Ed io affermo che se non poniamo la spiritualità alla base di Assisi Pax International e della recentissima Fondazione, noi creeremo gruppi di affari, nella migliore delle ipotesi; ma non un gruppo civilizzatore della società. E sarebbe fallimento. Ed aggiungo: La spiritualità non va contro lo sviluppo economico, ma condiziona a non creare uno sviluppo egoista sia verso la natura che verso le genti. La spiritualità non va contro la scienza, ma la illumina perché non faccia, ad es. bombe atomiche. La spiritualità non va contro il guadagno, ma impedisce che il guadagno sia a danno del prossimo o per innalzarsi con superbia al di sopra della comunità. Per questo Assisi Pax e la Fondazione sono nate. Senza questa comprensione della spiritualità faremmo una truffa ai danni di quanti credono in noi. E Dio, questo non lo vuole e certamente non lo benedice. Senza la spiritualità, nella società civile avremo odio, invidia, avidità e loro conseguenze. Pertanto poniamoci al lavoro nella società. Lavoro che abbiamo scelto. Presto avremo il necessario luogo qui vicino alla Porziuncola di san Francesco. Un luogo in cui e da cui promanare il nostro messaggio e senza il quale faremmo molto poco. Lo DOBBIAMO perché sia pulpito. Ne abbiamo possibilità e tutti potranno aiutarci. Dio ci chiede di non perdere tempo. Noi, coraggiosi e uniti nella luce del Vangelo e della Chiesa che non è un potere, ma una forza. E Dio benedica quanti ci saranno vicini.

GianMaria Polidoro ofm, custode della Spiritualità (nella Fondazione).