NATALE DI UN SOCIO

Da metà ottobre non c’è modo di entrare in un negozio senta sentire jingle bells storpiata in mille modi diversi, cosi come marry christmas di Jonh Lennon, i super mercati, i negozi, il centro città, ma anche i vicini ti tempestano di luci stroboscopiche che stanno accese tutta notte, così anche dormendo ti sembra di essere in coda in tangenziale, tra quattro frecce d’emergenza, luci di stop e sirene dei soccorsi.
Ci si scambia auguri convenzionali come si va a trovare una prozia novantenne operata alla cistifellea, uno doverosa formalità.
Il centro città è pieno di improbabili gabibbi in barba bianca che scimmiottano Babbo Natale.
Penso che ormai l’originale abbia delle crisi di identità e stia pensando seriamente chi glielo ha fatto fare…
I bambini oggi mandano l’sms a babbo natale per spiegargli che cosa vogliono per natale, senza preoccuparsi di esser stati buoni o cattivi, solo di aver credito sul telefonino…
Amici, diciamocelo, che palle!!!
Non vedo l’ora che finisca, non se ne può più!!!
Il mio augurio sincero, è che per i prossimi anni il Natale torni ad essere il Nalate, con il presepio, l’albero, il pranzo in famiglia, i bambini che si sforzano di star svegli perchè aspettano di veder Gesù bambino che porta i regali che si saranno meritati, magari anche con le canzoncine natalizie, ma tutto con un po’ più di sentimento, senza cadere nel bigottismo che come sapete non mi appartiene.
Riprendo Lennon, forse sono un sognatore, ma non sono il solo…

Auguri a tutti per un mondo più vero!!!

Paolino vostro